• Jun Fan Gung Fu – JKD


    JKDIl Jeet Kune Do, “La Via del Pugno che Intercetta”, è il risultato della personale ricerca ed espressione delle arti marziali di Bruce Lee. Una scienza del combattimento così perfezionata che non ha perso la sua efficacia con il passare del tempo.
    Il suo obiettivo pratico è l’efficienza in un confronto non limitato da regole.
    I suoi principi chiave sono l’economia di movimento, l’utilizzo dell’arma più lunga contro il bersaglio più vicino, minimizzare i movimenti passivi, pensare sempre a colpire.
    Questa arte non è un insieme di tecniche di stili diversi, ma bensì un nuovo approccio all’arte del combattimento, col quale Bruce Lee rivoluzionò il mondo delle arti marziali alla fine degli anni sessanta.
    La libertà d’espressione individuale nasce dalla padronanza di sè stessi, fisico e mente messi a punto finemente.
    Il processo di miglioramento nel Jeet Kune Do consiste nel semplificare e nell’eliminare il superfluo, perfezionando la capacità di applicare.
    Il Jeet Kune Do ha una struttura fondamentale basata sulla semplicità e sull’essere diretti.
    Ognuno di noi può basarsi su questi stessi principi per esprimere se stesso nelle pratica marziale come nella vita.

  • Kali - Escrima - Arnis

    KALI

    I nomi attraverso cui la disciplina viene tradizionalmente identificata sono molto vari e, tra quelli di uso più comune, si ricordano: Arnis de mano – Eskrima – Kali – Silat – Kuntao – Estoque – Kaliradman – Pagkalikali. Al giorno d’oggi, il termine che viene generalmente impiegato, parafrasando il lessico dei cultori di estrazione più tradizionale, è “Kali” per rappresentare l’antica arte diffusa nelle Filippine prima dell’insediamento della dominazione cinese nel IX secolo.
    Incentrata su movimenti idonei a consentire l’uso di una vastissima gamma di armi bianche, oltre a comprendere sofisticati concetti a mano nuda, quest’arte altamente efficace, letale e testata in continui combattimenti, ha permesso alle Filippine meridionali di non essere conquistate per oltre 400 anni.
    Indubbiamente la figura di riferimento più importante per il Kali è quella di Dan Inosanto, amico di Bruce Lee (fu uno dei primi allievi del Piccolo Drago) e grandissimo conoscitore delle Arti Marziali filippine e del sud-est asiatico.
    Il Kali è un sistema di combattimento completo ed evoluto. Non a caso le forze di polizia di molti paesi hanno integrato tecniche di kali filippino nei loro sistemi di combattimento corpo a corpo.

     

  • Maphilindo Silat


    SILATIl Maphilindo Silat è una combinazione di Silat Malese, Filippino ed Indonesiano (MA-PHIL-INDO). Guro Dan Inosanto ha sviluppato questo sistema che copre non solo la parte a mani nude ma anche con armi quali bandana e sarong.
    Il Silat, così come il Kali filippino, dovendo rispondere all’esigenza di sopravvivenza durante la guerra, è caratterizzato da colpi devastanti, brutali che prediligono l’efficacia nell’ esecuzione, una costante caratteristica delle sue tecniche è la tendenza alla distruzione articolare e di specifiche parti del corpo, nonché alla rottura articolare ad impatto, a differenza delle classiche rotture per trazione o compressione tipiche ad esempio del ju-jitsu giapponese e del judo.
    I programmi del Silat prevedono come già detto il combattimento al suolo, in piedi, a mani nude o con armi.
    Le posizioni di guardia del Silat potrebbero talvolta sembrare strane, contorte o inefficaci, ma una volta divenute abituali permettono rapide e micidiali esecuzioni.
    Il Pentjak Silat è specializzato nel combattimento contro più avversari contemporaneamente, diversi stili e tecniche sfruttano movenze e attacchi derivanti da molti animali come ad esempio il gatto, la tigre, l’aquila, il coccodrillo ed il gallo.
    Vengono dunque usati colpi di pugno, di calcio, di gomito, di ginocchio, spazzate e proiezioni, artigliate con le dita (occhi , genitali ecc…), leve e rotture articolari, leve e rotture delle vertebre cervicali, shock nervosi e colpi ai punti vitali.
    Alcune armi caratteristiche utilizzate nel silat sono il karambit (caratteristico coltello utilizzato soprattutto per tagliare i tendini degli arti inferiori dell’ avversario rendendolo inoffensivo), il sarong (classico “gonnellino” indossato in indonesia ma che diventa un arma di difesa eccellente anche contro attacchi armati), il machete (arma da taglio metallica tipo “spada”) e la bandana.
    Possiamo dunque considerare il Silat come un’antica arte marziale, piena di costumi e tradizione ma talmente artistica, efficace, elegante e micidiale, che e’ da considerare la difesa personale per eccellenza.

  • Muay Thay

    La Muay Thay, nota anche come Thai boxe, boxe thailandese o pugilato thailandese, è uno sport da combattimento a contatto pieno che ha le sue origini nella Mae Mai Muay Thai, antica tecnica di lotta thailandese. Essa utilizza una vasta gamma di percussioni in piedi e di tecniche di clinch (lotta in piedi).
    La disciplina è nota come “l’arte delle otto armi” o “la scienza degli otto arti” perché consente ai due contendenti che si sfidano di utilizzare combinazioni di pugni, calci, gomitate e ginocchiate, quindi otto parti del corpo utilizzate come punti di contatto, rispetto ai due del pugilato o ai quattro della kickboxing, associate con una intensa preparazione atletica e mentale che fanno la differenza negli scontri a contatto pieno.La Muay Thay originale divenne popolare nel XVI secolo in patria, ma si diffuse internazionalmente solo nel XX secolo, dopo alcune modifiche regolamentari e quando diversi pugili thailandesi si confrontarono con successo con i rappresentanti di varie arti marziali.

     

  • Kick Boxing


    KICKTradotto letteralmente: l’arte di calciare tirando pugni.
    È uno sport da ring, che utilizza i pugni della boxe inglese ed i calci delle arti marziali.
    Dimamica ed impegnativa, permette di tenersi in forma divertendosi, allentando le stress quotidiano.
    Il corso è strutturato per accogliere persone a qualsiasi livello (neofiti, medi ed avanzati) sia a livello agonistico che amatoriale.

  • Free Punch


    PUGILATOIl Free Punch è una disciplina di sport da combattimento simile ma non uguale al pugilato. Le differenze stanno nell’aggiunta di 3 colpi provenienti dagli sport da ring e più precisamente del pugno con il dorso della mano o Uraken – spinning back fist o pugno in rotazione del busto e pugno a pendolo.

  • Grappling


    GrapplingIl Grappling (chiamato anche Submission Wrestling, Submission Fighting, Submission Grappling o Submission) è un innovativo stile di lotta specializzato nel combattimento al suolo che affonda le sue radici storiche nel Catch Wrestling e nel Brazilian Jiu Jitsu.
    Il Grappling è stato creato integrando la Lotta libera e il Judo per la parte in piedi, con il BJJ e la Luta livre brasiliana per la parte al suolo, ma comprende varie tecniche del Catch Wrestling, della Lotta Greco-Romana e del Sambo.
    I grandi successi dei puristi della Lotta libera (Mark Coleman), del BJJ (Royce Gracie) e della Luta Livre (Marco Ruas) nelle prime dodici edizioni dell’UFC con regole praticamente assenti, crearono infatti un forte interesse per gli stili specializzati nel combattimento corpo a corpo e costituirono una solida base per la nascita di questo sport.
    Questa recente disciplina, in continua evoluzione, rappresenta una parte fondamentale dell’allenamento nelle MMA e viene allenata dai top fighters di tutto il mondo come stile di base nel combattimento a terra senza kimono. Il bagaglio tecnico è composto da atterramenti, posizionamenti molto accurati (utili anche per colpire l’avversario), controlli, uscite, difese, sottomissioni con leve articolari e strangolamenti.

  • M.M.A.



    Le arti marziali miste ( AMM; spesso indicate con l’equivalente inglese Mixed martial arts, MMA, portoghese Valetudo o giapponese Shooto) sono uno sport da combattimento a contatto pieno in cui è permesso utilizzare tecniche e colpi di diverse arti marziali e sport da combattimento. Si possono riconoscere tecniche di Boxe, STX Kickboxing (un mix di Savate, Muay Thai / Kickboxing, X-training ovvero cross training mix di combattimento in piedi e a terra), Lotta Greco Romana, Freestyle Wrestling, Brazilian Jiu Jutsu, Judo, Shoot Wrestling, Sambo e Lotta libera. Ogni distanza di combattimento è studiata fin nei minimi particolari, dal combattimento in piedi, alla lotta a terra.  La Shoot Wrestling è stata “creata” in Giappone verso la fine degli anni ’80 da Sensei Satoru Sayama noto wrestler col nome di “Tiger Mask”, e già storico allievo di Karl Gotch . Esportata negli U.S.A. nel 1991 dal miglior studente di Sayama, Sensei Yorinaga Nakamura, che subito iniziò ad insegnare Shoot Wrestling alla Inosanto Academy. Tra i suoi più famosi allievi ci furono: Erik Paulson, Ron Balicki, Dan Inosanto, Larry Hartsell e molti altri.  Nel combattimento di MMA gli atleti possono vincere per KO, per submission (sottomissione) o per decisione dei giudici. Attualmente la più importante organizzazione al mondo di tornei di MMA è l’americana Ultimate Fighting Championship (U.F.C).

  • Brazilian Jiu Jitsu



    Il Jiu jitsu brasiliano, spesso abbreviato con l’acronimo in lingua inglese BJJ (Brazilian jiu-jitsu), è un’arte marziale, uno sport da combattimento, e un metodo di difesa personale, specializzato nella lotta ed in particolare in quella a terra. Non deve essere confuso con il suo predecessore giapponese Jūjutsu ma è piuttosto assimilabile alla disciplina del Grappling.
    La disciplina è nata come appendice del kodokan jūdō negli anni venti, quando il maestro Mitsuyo Maeda insegnò i fondamentali della lotta a terra (ne-waza) ad allievi come Carlos Gracie e Luis França. Il Brazilian Jiu-Jitsu divenne poi un’arte a sé stante attraverso sperimentazioni, pratica e adattamenti del maestro Hélio Gracie e del fratello Carlos, che trasmisero poi la loro esperienza alla loro famiglia e ai loro allievi.
    La disciplina insegna come suo fondamento, che una persona più piccola e debole può difendersi con successo da un assalitore più grande e più forte, portando lo scontro al suolo dove utilizzerà appropriate tecniche come leve, chiavi articolari e strangolamenti. L’allenamento nel Brazilian jiu-jitsu viene praticato principalmente con il kimono (gi) ma negli ultimi anni si è sviluppato molto anche lo stile senza kimono (no-gi).